sabato 28 maggio 2011

Buono: «Due anni fantastici grazie ai ragazzi». «Fortini il problema della Lucky»

L'allenatore del campionato dei record parla da ex al termine della stagione. Elogio per i giocatori («seri e impagabili»), critica per il dirigente. «Non permette di raggiungere traguardi alla portata della squadra»

Albano Laziale, 28 mag.- «Sono stato fortunato a lavorare con persone così serie, giocatori impagabili. Grazie a tutti ragazzi. Un altro anno e non vi tiene nessuno, ed è giusto che sia così». Giovanni Buono parla da ex-allenatore, al termine di un anno unico e straordinario per gioco, intensità e risultati. Lascia la squadra con la consapevolezza di aver fatto compiere alla Lucky Junior quel salto tanto atteso da tutti. Tranne uno.
Mister, cominciamo dalla fine, e cioè dai play-off. Per la prima volta risultato centrato, ma eliminazione al primo turno. Un bilancio di questa stagione?
«Positivo».
All'inizio, Lei compreso, si diceva che quest'anno si sarebbe vinto. Così non è stato, però. Come mai?
«E' mancata la necessaria e dovuta stabilità che doveva essere garantita dal "vertice societario"».
A chi si riferisce?
«Marco Fortini».
Anche alla luce di alcune sue dichiarazioni viene da chiedersi: ma Fortini credeva nella promozione, la voleva, era effettivamente convinto di voler sposare progetto e di volere questo obiettivo?
«Una persona instabile mentalmente non è in grado nè di intendere nè di volere».
I problemi della Lucky Junior, a sentire Lei e visti i risultati ottenuti sul campo, non sembrano essere di organico o di squadra. La Lucky deve quindi essere rifondata a livello societario?
«Senza dubbio l'arroganza e la presunzione dell'attuale presidente allo stato attuale non permettono le necessarie tranquillità e serietà - e sottolineo serietà - perchè la Lucky Junior possa ambire a traguardi importanti che pure l'attuale rosa di giocatori permetterebbe di raggiungere. Anche se non sono più l'allenatore auspico che tali problemi vengano risolti, perchè nonostante tutto resto affezionato a questi colori».
C'è quindi il rischio che questa appena conclusa sia una stagione a sè stante e che dal prossimo anno la Lucky non solo non torni ai play-off ma addirittura torni agli ultimi posti in classifica?
«Assolutamente no! Anzi. Un anno in più d'esperienza per una squadra sì fatta non può che portare ad una ulteriore consapevolezza delle proprie forze. Il problema non è la squadra, ma il presidente».
Il presidente è un problema solo per Buono o anche per i giocatori?
«Una squadra che fa risultati come quelli fatti quest'anno non credo abbia problemi con l'allenatore...».
A proposito di risultati: io scrissi un articolo, per il quale peraltro mi presi i suoi accidenti, dove sottolineavo che la squadra subiva troppi gol...
«Sì, quello è vero».
Come e quanto ha inciso ciò? In difesa si poteva fare di meglio? E ancora: il reparto difensivo ha rappresentato un problema per il cammino della Lucky?
«Visti i risultati direi di no. Partiamo proprio da questi risultati storici: la Lucky Junior è una società che 10 anni, è una squadra che mantiene lo spirito goliardico e di amicizia, che lavora bene per due anni. Dopo un quintultimo posto viene chiesto di fare 30 punti, che vengono ottenuti all'ultima giornata contro la seconda in classifica a due punti dalla prima; e l'anno successivo viene fatto quasi il doppio dei punti e si arriva a disputare i play-off. Questa è una squadra che ha solo bisogno di crescere. Poi quello che si è creato attorno alla squadra è solo la pubblicità di un cretino».
Si riferisce sempre al presidente?
«Quando si parla del presidente va detto che il presidente di una squadra di calcio entra dopo mesi e mesi nello spogliatoio alla fine della partita di ritorno dei play-off come uno dei tanti. Perchè per un anno è stato uno dei tanti, quando avrebbe dovuto essere parte del tutto. Ha avuto la possibilità di riacquistare credibilità, ma nello spogliatoio non ha detto una parola».
Mister, lei continua a pensare che la promozione fosse possibile?
«Certo. Altrimenti non avrei allenato, ma avrei fatto altro». (Bonimba)

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