venerdì 10 ottobre 2008

"Sarò il vostro George Best"


Nicola Cinque e la voglia di stupire. "Ma non parlo di gol"

di Bonimba


“Sarò il George Best della squadra”. Ne è convinto Nicola Cinque che, in perfetta sintonia con quelli che sono gli obiettivi e gli umori che si respirano in casa Lucky Junior, cerca e promette riscatti. Parole che nascondono una voglia di incantare ma soprattutto di trascinare, proprio come il celebre giocatore nordirlandese ai tempi della prima Coppa campioni dello United. Paragone fuori luogo? Di certo fuori tempo, poiché il modo di intendere e di giocare il calcio degli anni sessanta non è quello del calcio moderno dei nostri giorni, ma per vedere se ai proclami di Cinque risponderanno i risultati e il giocatore stesso bisognerà attendere. Del resto i bilanci si tracciano a fine stagione, non certo agli inizi. Ma su una cosa il giocatore della Lucky non si sbilancia: i gol. Per giorni si sono rincorse voci secondo cui Cinque avrebbe promesso venti gol, come il suo compagno di squadra Lombardi, ma alla fine queste dicerie si sono rivelate per l’appunto voci, come sottolineato dal diretto interessato. “Mai parlato di gol”, puntualizza Cinque. “Ho detto che sarò il George Best della squadra, ma smentisco categoricamente questi venti gol di cui si vocifera”.
I venti gol, a ripensarci, sono già stati promessi da Lombardi, quindi perché prometterne altrettanti una seconda volta? In fin dei conti anche nelle fila del Manchester ci si divideva i ruoli: le giocate di Best, i gol di Charlton. Nomi d’altri tempi, e soprattutto nomi di grandi campioni, e proprio per questo paragoni forse troppo azzardati. Ma per stupire e segnare non occorre chiamarsi Best e Charlton. Potrebbe anche bastare Cinque e Lombardi. I maligni diranno forse che Cinque finirà con l’emulare il lato alcolico e alcolizzato del fuoriclasse britannico di un tempo che fu, ma non è questa la sede né il tempo per stabilire che Best sarà Cinque. Come sempre in questi casi, ai posteri, o ai postumi, l’ardua sentenza…

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