venerdì 10 luglio 2009

Il punto

E invece no. È difficile crederci, ma c’è ancora voglia di Lucky. Ci sono state polemiche bufere e incertezze, niente di nuovo, come dicevo siamo abituati ad affrontarle. Siamo abituati perché la Lucky è un esperienza particolare, e la sua particolarità porta difficoltà ma grandissime potenzialità. C’è ancora voglia di Lucky e la Lucky ci sarà finché ci sarà un gruppo disposto a cimentarvisi. Il Cda, per mutuare il termine da Bonimba, sta prendendo forma. Il Condor che in questi giorni ha lavorato molto per la Lucky entra nella dirigenza, lo stesso dicasi di Silvetti, che pure proverà a rimanere anche in campo. Jhonny, che lascia il calcio giocato, entra anche lui nella dirigenza, se ho capito bene. Persone valide e con voglia di fare e di fare bene. Cesare Bianchi diventa direttore sportivo, una figura fondamentale che a noi è sempre mancata e che il nostro Cesare ha tutte le caratteristiche per fare bene. Giovanni Buono è il nuovo allenatore, idee chiare, forti motivazioni, il vantaggio di conoscere già la squadra e passate esperienze come allenatore nelle giovanili fanno ben sperare per questo nuovo campionato. In realtà è solo l’inizio.
La Lucky è sempre stata una squadra autogestita, o comunque si è cercato sempre di fare in modo che lo fosse. Posso capire che a primo acchitto la creazione di una dirigenza ufficiale possa dare l’impressione che non sia più così e su questo voglio dire la mia: per anni le decisioni, le gatte da pelare, e i debiti sono stati affrontati da due persone… questa non è autogestione, non è condivisione. La nuova dirigenza è l’esperimento di allargare responsabilità e potere decisionale a quanti più vogliano collaborare. In quest’ottica chi entra nella dirigenza lo fa prendendosi carico delle spese oltre che degli oneri delle decisioni. Capisco che il sacrificio economico richiesto ai dirigenti non è da poco ma ripeto, non è condivisione se a fine anno i soliti noti devono ogni volta provvedere a coprire buffi e pelar gatte. Nei prossimi giorni spero di ricevere ulteriori disponibilità: una dirigenza allargata sarebbe sinonimo di buona riuscita e forte condivisione nella gestione.
La Lucky non muore, non perde la sua natura, fa solo un nuovo passo per migliorarsi, il resto, come sempre, dipenderà dai giocatori in campo.
Marco Fortini (per niente gelato)

2 commenti:

" THE CONDOR " ha detto...

Presidè,ti debbo correggere.Hai detto che la Lucky cè finchè qualcuno avrà voglia di cimentarvisi.Bhè,non è vero,perchè il prossimo sarà,in realtà,l'ultimo vero anno della Lucky.Vediamo come va il prossimo anno e se va bene lasciam perdere Ariccia e continuiamo a Luckyeggiare.Questa è la mia proposta.
Buon fine settimana a tutti dal Condore

Lucky Strike ha detto...

Lo sai, non sono d'accordo, la Lucky per restare tale ha bisogno di indipendenza, troppe volte ci siamo trovati a dover cambiare campo, a sottostare ai capricci politici, spostandoci anche di diversi chilometri e perdendo persone importanti per la distanza. Lo scopo della Lucky è quello di raggiungere più persone possibili e proporre una forma diversa di calcio, per questo c'è bisogno di un progetto stabile con basi stabili e tra le basi c'è quella di una stretta collaborazione anche con le istituzioni e di un campo in gestione. Sono sicuro che durante l'anno troveremo il modo di trovare la soluzione migliore, per ora la Lucky ritenta a Cecchina e la priorità è quella di fare un campionato finalmente dignitoso.
Ci sentiamo nel pomeriggio