venerdì 22 febbraio 2013

L'INTERVISTA : GIORGIO CATANZANI


Giorgio Catanzani a sentirlo parlare sembra quello che è in campo: tignoso, grintoso e con la voglia pazza di mozzicare le caviglie della vita. Difensore lui, suo padre, suo nonno e forse anche il cane. Giorgio Catanzani è per rendimento uno dei migliori acquisti del presidente Fortini, ma di più, con quella felicità che ha chi è padre, è un giocatore che ha molte certezze. L’intervista è una specie di passeggiata, ai Campi D’Annibale ovviamente.

Quattro mesi di Lucky: la cosa più bella?
Sicuramente il gruppo di persone che ho trovato. Anche so non sopporto più le cazzate de gente come Nulli che sono mesi che dice che va in palestra poi se presenta sempre con la panza!!”
Quello che ti piace di meno?
La rabbia! Ci manca quella cattiveria sportiva per essere una grande squadra! Un giorno di questi se continuo a vede sta mosceria in mezzo al campo so sicuro che uscirà il mostro che è in me…..”.
È vero che è più difficile giocare con Remigio per un difensore?
Beh, il mister vuole attaccare sempre, la linea di difesa deve restare sempre alta. Penso che stiamo cominciando a comprendere cosa vuole”.
Qualcosa non era stato capito?
Ma è normale. Prima giocavamo coi quattro dietro schiacciati ora invece giochiamo a tre con i centrocampisti che spesso fanno il pic-nic in mezzo al campo. Però a me piace, il difensore partecipa di più al gioco”.
È diverso giocare con Terribili o De Luca come compagno di reparto?
La differenza è la lingua, De Luca è rocchiciano e ci capiamo al volo anche se con Lucio abbiamo giocato insieme spesso ai cancelli di Ostia e soprattutto nel parcheggio della Todis. Ma sono due giocatori di qualità, e poi Rocchiciano è pure compaesano”.
Mancinelli è un leader anche se non gioca?
Sì. Mancinelli va ascoltato per la sua esperienza ma soprattutto per le cazzate che spara”.
All’ASD Piazzale della Todis c’era anche Viola con te: come sta adesso?
Glielo chiedo sempre, quando si è infortunato alla spalla destra è venuto da me in lacrime…l’ho strillato subito dicendo che deve stare tranquillo e che alla fine può provare a farsi le seghe anche con la sinistra!”.
Catanzani, Terribili, Viola, dalla Todis alla Lucky
Insieme abbiamo fatti grandi risultati. Ricordo ancora quando abbiamo battuto in finale il reparto salumeria ed abbiamo alzato insieme la coppa della Fiorucci. Ora cercheremo di fare altrettanto con la Lucky!
Cosa ti ha detto Bellucci per convincerti a venire alla Lucky?
Mi ha rotto le balle per un’intera estate ed alla fine per non sentirlo più ho accettato. Poi ho incontrato anche il presidentissimo Fortini e dopo una lunga trattativa con la Todis abbiamo approfittato della formula prendi 3 paghi uno e siamo venuti tutti insieme alla Lucky io, Lucio e Viola. 
Tu porti solitamente il tre di Di Ruzza, non hai timore della maledizone?
Io le maledizioni le magno tutti i giorni a colazione e poi se poco poco me faccio male lo aspetto sotto casa col tortore…  tanto o so ‘ndo abita!!”.
Il tuo modello in campo?
Mancinelli. Ho sempre avuto lui come riferimento, lo venivo a vedere sempre durante gli allentamenti a Cecchina ed imparavo da lui. Il mio modo di giocare si può dire che l’ho appreso dal mitico Vincenzone!”.
La tua partita più bella?
Quella che devo ancora giocare. Sono molto critico con me stesso”.
Sei molto critico: perché la Lucky finisce male le partite?
È difficile dirlo, non lo so. Credo che ci voglia più cattiveria in campo, credo che ci vorrebbero undici Catanzani!”.
Che cosa insegue Catanzani?
Le caviglie degli attaccanti”.
Sei un Rocchiciano purosangue. Che significa?
Mi viene da bambino, mi viene dall’educazione, da mio padre. Ogni cosa che faccio nel mio lavoro, così come nella vita privata, io sento la Rocca dentro di me, sento che mi aiuta. In qualsiasi esperienza della mia vita”.
Che esperienza è stata alla Carrefour, a poco più di 20 anni?
L’anno che sono passato professionista con la Todis  mi è arrivata questa proposta dalla Carrefour. Mi avevano detto che sarebbe potuto essere un trampolino per me, in realtà quando sono arrivato lì ho trovato una situazione molto diversa da quella che mi avevano descritto, prendevo anche la metà dello stipendio e stavo al reparto pannoloni. Ho avuto una serie di problemi e sono tornato presto alla Todis. Meglio così…”.
Il libro della vita?
Il volantino delle occasioni, ci trovi sempre qualcosa di speciale”.
Perfetto. L’ultima: il tuo motto?
Te magnooooooooooo...”.

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