giovedì 21 marzo 2013

L'INTERVISTA : STEFANO DI RUZZA

Intervista a Stefano Di Ruzza da parte dei giornalisti de Il Gatto Nero.
Prima brocco poi fenomeno, quindi è diventato «bollito» prima di tornare indispensabile. Mentre l’altalena dei giudizi continua a girare, Stefano Di Ruzza è diventato nuovamente un punto fermo della Lucky Junior. Ora punta il Mundialito.


Partiamo dall’inizio : la tua prima volta con la Lucky. Se non ricordo male al primo allenamento ti eri presentato come trequartista e con la maglia numero 10 sulle spalle?
“Queste sono solo voci che ha messo in giro Spadino, ricordo bene di essermi presentato come terzino e con una maglia anonima”.
L’addio di Mister Tazza è stata una brutta botta per te?
“All’inizio ci sono rimasto male anche perché con lui giocavo sempre! Al ritiro l’avevo visto sereno, motivato e con idee innovative. Però devo ammettere che la squadra aveva perso qualcosa e serviva una scossa. La Società ha capito che non rispondevamo più alle sue sollecitazioni e ha preso questa decisione”.
Come va con Remigio?
“È completamente diverso, l’ha spiegato appena arrivato: vuole una squadra compatta, grintosa. Durante la settimana è un martello”.
Paolone Giorgi e Lollo De Angelis ti davano per finito, invece ora sei tornato un titolare della Lucky.
“Non devo prendere rivincite con nessuno. Cerco di isolarmi dal contesto esterno anche se poi i sfottò dei compagni di squadra li senti in campo. Però essendoci già passato quando mi escludevano pure nelle partite sotto casa – e ci stavo molto peggio – so a cosa vado incontro e se le situazioni rigirano nel verso giusto”.
Anche perché nel caso ci pensa la nota “maledizione del terzino”:
“Questa è un’altra voce messa in giro ad arte. Io penso solo a farmi trovare sempre pronto, poi se gli altri sono fatti di latta non è colpa mia!”
De Luca, Talarico, Lattarini, Gatto per un motivo o per l’altro sono stati fuori per diverso tempo…
“Ed io che ci posso fare!”
Però si infortunano sempre i difensori e soprattutto i terzini. Si parla di strane situazioni in casa sua….addirittura di Vodoo?
“Non capisco perché ora bisogna associare la mia passione per i pupazzi e gli spilloni con queste cose. Sono molto legato alla squadra e mi piace viverla al 100%, pensa che ho un pupazzo con la foto di ogni compagno di squadra!”
Passando al campo, ci racconti come è nata la famosa “finta alla Di Ruzza”?
“Quella finta è nata durante gli allenamenti, dove di solito cerco di divertimi un po di più che in partita. E’ stata una sfida a Fortini che una volta mi ha detto ’Devi promettermi che non proverai mai quella roba in partita perché non si può vedere’”.
In effetti : brutta ma efficace…
“In fondo è la sintesi del mio essere, della vita e cerco di applicarla anche nel calcio. Non mi interessa essere bello e fare tanti ghirigori tipo ballerina del carion come fa Muflone, io vado diretto al punto, voglio essere efficace”.
L’obiettivo di questa Lucky?
“Vincere la prossima partita, che resta il traguardo da raggiungere ogni settimana: io ci credo”.
Le nuove leve dicono che voi della vecchia Lucky siete un gruppo spremuto.
“È un marchio che hanno dato soprattutto a me ma noi non ci sentiamo così. Personalmente ho risolto i miei problemi fisici e ora ho ritrovato la voglia di correre che sinceramente avevo perso”.
Il tuo segreto?
“Mi alleno sempre al massimo e poi in fondo tutte le “favole” hanno un fondo di verità”.

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