mercoledì 25 marzo 2009

Di Vanna: "a fine stagione lascio". Sotto accusa la presidenza.

"E' il problema più grande della squadra". E Giorgi rincara la dose: "Società assente"
La squadra perde pezzi e pazienza, quale futuro per la Lucky Junior?

di Bonimba

Roma, 25 marzo - “Per quanto mi riguarda questo è il mio ultimo anno di Lucky Junior”. Riccardo Di Vanna dice basta: dopo sette anni lascia la Lucky. Scarpe appese al chiodo? Non si sa, lui non lo dice, e nessuno glielo chiede. Perché a colpire non è l’inattesa rivelazione, quanto lo sfogo sotteso- e neanche tanto-a queste parole. Il tono con cui annuncia il suo addio è carico di palpabile amarezza. Amarezza per come la sua storia con la Lucky Junior si è consumata, o peggio, per come si è dissolta come neve al sole. “Ci sono persone che si allenano una volta ogni tre settimane e che sistematicamente vanno in campo, mentre chi si allena costantemente finisce in panchina”. Problema di spogliatoio quindi, di quelli che si creano ogni domenica quando il mister deve prima compilare la lista dei convocati, e successivamente, di chi scende in campo. Ma non è solo questo: quello dell’undici più o meno titolare è la punta di un iceberg che ha nella presidenza “forse il problema maggiore e principale della squadra”. Parole dure, taglienti, le sue. Rivolte a chi, una volta, era compagno di vita, e non solo sul campo.
Ma ad essere in rotta di collisione con la dirigenza non è solo Di Vanna. Anche ‘Paolone’ Giorgi non risparmia critiche a Marco Fortini: “E’ mai possibile che gli altri hanno tutti il completino e noi invece andiamo in campo con maglie senza numeri, calzoncini diversi gli uni dagli altri e calzettoni di colore variabile da giocatore a giocatore? Anche questo denota l’assenza di una società alle spalle della squadra”. Nervi e rapporti tesi in casa Lucky Junior, con gente pronta a lasciare e altra che resta, per ora, tra mugugni e malumori. E non è un caso: quella ancora in corso doveva essere la stagione per un rilancio in grande stile dei gialloblu, che secondo i programmi avrebbero dovuto disputare “una buona terza categoria”, un campionato “da quaranta punti”. A sei giornate dalla fine, invece, la Lucky Junior è ultima in classifica, con appena un quarto dei punti che dovrebbe avere a stagione finita, e si fa fatica a credere che alla fine potrà essere racimolata anche solo la ‘quota venti’. Una situazione deficitaria che non si spiega con le sconfitte sul campo: appare evidente che la Lucky perde soprattutto fuori dal campo e nel proprio spogliatoio, con i più che logici riflessi sportivi.
Con Lombardi out (a proposito: in bocca al lupo e auguri di pronta guarigione!), Biancotti che si dice abbia avuto anche lui scontri con il presidente e con Mancinelli che da tempo non frequenta più gli uffici presidenziali per screzi passati, è sempre più grande ed evidente la scollatura tra giocatori e società. Non è che oltre alla carriera in gialloblu di Di Vanna è finita anche la favola della Lucky Junior? Le risposte dovrà darle Marco Fortini, ammesso che ci sia ancora un presidente e, soprattutto, qualcuno disposto ad ascoltarlo.

2 commenti:

the man whit the bag ha detto...

NOOOOOOOO Divanna nun me molla pure te!!! Un abbraccio.
Roberto

dinamobadia ha detto...

robbé non te preoccupà che ho trovato lavoro come uomo delle linee....ancora so precario ma ci vedremo tutte le domeniche lo stesso.